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Foreign Farmers
Produced by Manifesta 12, Palermo

Foreign Farmers is rooted in long-term fieldwork across Italy, investigating rural activities carried out by different migrant communities in order to fulfil their own food needs: from Chinese farmers in Tuscany to a Senegalese garden near Venice, to Bengali agriculture in the surroundings of Palermo. After all the seeds have always migrated, being vessels to secure and transport genetic informations across geographies, and since the dawn of agriculture across different anthropologies. Moreover, recent climate transformations have turned every farmer, despite being sedentary, into a stranger at his own place. In the post-anthropocene era we all inhabit a foreign time, we are all foreign farmers.

This ten-years collection of seeds and stories bears fruit together in an experimental garden of cohabitation, hosted at the Orto Botanico of Palermo.

Foreign Farmers si radica in un lungo lavoro sul campo attraverso l’Italia, incentrato sulle attività rurali intraprese da diverse comunità di migranti, per soddisfare le proprie necessità alimentari: dai contadini cinesi in Toscana, all’agricoltura bengalese nei pressi di Palermo, passando per un orto senegalese sul Piave.

Del resto i semi sono per definizione “migranti”, essendo capsule per il trasporto d’informazioni genetiche in viaggio attraverso diverse geografie e, fin dagli albori dell’agricoltura, attraverso diverse aree antropologiche. D’altra parte le recenti trasformazioni climatiche rendono ogni agricoltore, per quanto stanziale, uno straniero. Nell’era del post-Antropocene siamo tutti abitanti di un tempo straniero, siamo tutti agricoltori stranieri, foreign farmers. 

Questa decennale collezione di semi e storie dà frutto simultaneamente in un giardino sperimentale di coabitazione, ospitato all’Orto Botanico di Palermo.

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